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Una recensione di art*science 2017/Leonardo 50 di Giorgio Cipolletta su Noema. Noema ha co-organizzato l’evento ed è stato media partner.
Art*science2017/Leonardo50. Una supernova accende una nuova storia
Arte e scienza è un bel nodo da sciogliere. Ciò che davvero lega questi due mondi che sembrano così lontani, ma altrattanto vicini è un asterisco, che nel linguaggio matematico significa appunto legame. art*science nasce quest’anno a Bologna da un’idea di Pier Luigi Capucci (nonché direttore di Noema) ed è stato organizzato da Noema in collaborazione con l’associazione culturale La comunicazione diffusa, celebrando l’anniversario di Leonardo che compie 50 anni.
art*science 2017/Leonardo 50, patrocinato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT), Leonardo/ISAST, Fondazione Guglielmo Marconi, Comune di Bologna, Festival della Complessità Roma, è un’importante conferenza internazionale sulle relazioni tra discipline artistiche e scientifiche. Il tema generale di art*science 2017/Leonardo 50 è stato “Il Nuovo e la Storia”, la relazione tra due concetti apparentemente in opposizione che invece possono e devono convivere. Dal 3 al 5 luglio a Bologna (presso la sede Factory in via Castiglione) sono stati presenti studiosi, artisti, scienziati, operatori culturali, studenti e semplici appassionati e curiosi, nonché aziende e istituzioni italiane, europee e internazionali impegnate a sostenere progetti di arte e scienza. art*science 2017 è stata anche l’occasione di incontro e coordinamento tra i partecipanti alla mailing list internazionale Yasmin, supportata da UNESCO, da Leonardo e da Noema. Nata nel 2005, Yasmin è il progetto collaborativo di una rete di persone e organizzazioni, artisti, scienziati, ingegneri, teorici, studiosi, studenti e istituzioni, che promuovono la comunicazione e la collaborazione nell’arte, nella scienza e nella tecnologia nelle regioni del bacino del Mediterraneo.
art*science 2017/Leonardo 50 ha provato a riflettere sull’idea di “nuovo”. Che cosa è il “nuovo”, qual è il significato del “nuovo” e dell’innovazione? “Il Nuovo e la Storia” ci suggerisce appunto una relazione intensa perché sia il “nuovo” che l’”innovazione” hanno la loro fondazione nella storia, nel passato, ma possono e devono rilanciare questa eredità nel futuro, riattualizzandola attraverso le arti, le discipline scientifiche e le tecnologie. Si tratta di un elemento importante dal punto di vista culturale, storico, sociale ed economico. Proprio Leonardo, la più autorevole rivista di MIT Press, ha dedicato ormai mezzo secolo l’interesse e la ricerca sulle relazioni tra arte, scienze e tecnologia, favorendo e promuovendo a sua volta l’interesse di artisti, scienziati e tecnofili.
Sono stati tre giorni intensi e “caldi” nella città di Bologna. Si è ragionato sui prossimi 50 anni di Leonardo (Next fifty) con il tema appunto il “Nuovo e la Storia”, due concetti che stanno (ancora con molta difficoltà) provando a co-abitare. Ragionare su questo territorio ibrido non è semplice, ma è proprio in questa incertezza complessa che può crescere e vivere un nuovo modo di concepire le relazioni. Molte sono state le domande e gli input che hanno riempito la grande pentola della complessità. Molti relatori hanno mescolato ingredienti, alcuni hanno proposto ricette ed altri ancora hanno provato a dare alcune risposte, altri ancora hanno provocato, oppure riflettuto su questioni sempre più importanti per il nostro presente-futuro. Ad aprire le danze è stato Roger Malina (fisico, astronomo e direttore di Leonardo Pubblication), il quale ha delineato la ricca prospettiva dei primi 50 anni evocando l’importanza di contaminazione tra arti, scienze e tecnologie, re-immaginando perfino il futuro delle scienze. Questa nuova “comunità” di ricerca può condurre da un coinvolgimento sia delle università che della società civile a riflettere sul connubio intimo e delicato che troviamo tra due sfere così grandi, meravigliose e stimolanti. Malina ha parlato di un’etica della curiosità (e i suoi limiti). Un’etica della curiosità culturale, sociale, collettiva, attuata e persino incarnata. Concordando con Roger Malina, secondo molti scienziati alla domanda se ci si sia un’etica della curiosità sarebbero propensi a rispondere di no. Al contrario, molti artisti invece propenderebbero per il sì. Malina argomenta che mentre la curiosità scientifica è pura, mirata a comprendere noi stessi e il mondo che ci circonda, l’arte è propensa a credere che la curiosità ponga intrinsecamente una questione etica.
Mentre l’ethos scientifico aderisce all’universalità delle proprie scoperte, all’impersonalità dei risultati, all’imparzialità della ricerca, per gli artisti la curiosità è sociale, collettiva e culturalmente rilevante e intrinseca all’uomo. Roger Malina afferma di non credere alla necessità di una terza cultura, ma raccomanda, tuttavia, la necessità del dissenso creativo – di una frizione che sia confronto, integrazione e dialogo – per chiunque lavori in campo artistico, scientifico e tecnologico. Malina infatti accentua l’attenzione sul fatto che ora viviamo in una situazione di “conoscenza in rete”, ma le istituzioni spesso rendono difficile la creazione di condizioni interessanti e di interazione tra le arti e le scienze. Proprio la teoria dell’innovazione e della creatività ci dice che dobbiamo schierare l’intero percorso di approcci diversi nella pratica interdisciplinare, multidisciplinare e transdisciplinare [1]. Proprio la curiosità deve essere ripensata come un “nucleo” fondamentale, dove gli artisti e gli scienziati possano aprire nuovi scenari attraverso la riflessione e la ricerca su nuove sensibilità, corporeità plurali in un mondo sempre più pieno di dati e vuoto di significati. In questa controtendenza bisognerebbe ripartire e rigenerare un cambiamento in direzione di una collaborazione tra gli artisti e gli scienziati per un’etica della curiosità (forse).
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A review of art*science 2017/Leonardo 50 by Giorgio Cipolletta in Noema. Noema co-organized the event and was media partner.
art*science 2017/Leonardo 50. A supernova that lights a new history
Art and science is a stumbling block. What really binds these two worlds apparently so far from each other, but actually so close, is an asterisk. In mathematical language this mark means a link. art*science was born this year in Bologna from an idea by Pier Luigi Capucci (as director of Noema) and has been organized by Noema and the cultural association La Comunicazione diffusa, celebrating the anniversary of Leonardo, that has this year turned 50.
art*science 2017/Leonardo 50 – in this first year dedicated to Leonardo “The next fifty,” the most authoritative magazine published by MIT Press, which has turned 50, on relationship between art and science. It consists in a series of conferences and events on relations between artistic forms and scientific disciplines. This first event in Bologna has the theme of “The New and the History”, that is, the relationship between two seemingly oppositional concepts that can and must live together. This legacy in the future, re-invent it, and refocus it through scientific disciplines and technologies. We think that this can be a key element in a country like Italy with such a huge cultural heritage. art*science will also be the occasion to meet and share ideas among the participants in the Yasmin mailing list, supported by UNESCO, Leonardo and Noema, on relations between art and science, which involves the participation of scholars, artists, scientists, teachers and operators in the Mediterranean basin.
art*science 2017/Leonardo 50, sponsored by the Ministry of Cultural Heritage and Tourism (MIBACT), Leonardo/ISAST, Guglielmo Marconi Foundation, Complexity Festival, Rome, becomes an important international conference on relations between artistic and scientific disciplines. art*science 2017/Leonardo 50 has tried to reflect on the idea of ”new”. What is the “new”, what is the meaning of “new” and innovation? “The New and the History” suggests an intense relationship because both the “new” and the “innovation” have their foundation in history, in the past, but they can and must revive this legacy in the future by re-enacting it through art, scientific disciplines and technologies. These three days in Bologna have been strong and “hot”. Here we have tried to think about the next 50 years (Next fifty) with the theme “New and History”, two concepts that are (still with great difficulty) trying to co-exist.
To reflect on this hybrid territory is not simple, but it is precisely in this complex uncertainty that a new way of conceiving relationships can grow and live. There have been many questions and inputs that have reassured the great pot of complexity. Many speakers have mixed ingredients, others have offered recipes, and others have tried to give some answers, others have provoked or even hesitated on more and more important issues for our present-future. To break the seal was Roger Malina (physicist, astronomer and director of Leonardo Pubblications), who outlined the rich prospect of the first 50 years evoking the importance of contamination between art, sciences and technologies, re-imagining even the future of sciences. This new “research community” can lead to the involvement of both universities and civil society to reflect on the intimate and delicate union between two such great, wonderful and stimulating spheres. Malina spoke of an ethics of curiosity (and its limits). An ethichs of social, cultural, collective curiosity enacted, and even embodied. According to Roger Malina, many scientists to the question, if there is an ethics of curiosity, they would answer no. On the contrary, many artists would say yes. Malina argues that while scientific curiosity is pure, aimed at understanding ourselves and the world around us, art is inclined to believe that curiosity poses intrinsically an ethical issue. While the scientific ethos adheres to the universality of its discoveries, to the impersonality of the results, the impartiality of the research, the curiosity of artists is social, collective and cultural relevant, and it is embedded to human beings. According to Roger Malina there is no need for a third culture, but at the same time we now live in a situation of ‘networked knowledge’ and our institutional and social organization often makes it difficult to create the conditions of interesting interaction between art and sciences. And innovation and creativity theories tell us that we need to deploy the whole panoply of different approaches in inter-disciplinary, multi-disciplinary and trans-disciplinary practices.
Read the whole review in Noema.
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